Giovedì 23 novembre 2017

L’apertura del festival, con una prima serata ricca di arte, musica, parole, linguaggi e radio. Negli spazi del Centro d’arte e cultura Il Ghetto prende il via la sesta edizione della kermesse, quest’anno dedicata al tema del futuro. Da esplorare, da affrontare, con cui confrontarsi, anche attraverso linguaggi inediti e pericolosi per le nostre certezze. L’arte contemporanea per esempio: l’anteprima del nuovo lavoro del poliedrico artista Salvatore Garau con le sue modernissime “Pale d’altare per questo e altri mondi” ha permesso una esplorazione nuova nei significati dell’immagine e dei richiami al tema del sacro nell’arte.

Il profano, invece, l’abbiamo raccontato con l’incontro-performance di Luca Scarlini e il suo fiammeggiante “Ziggy Stardust”, ovvero la potenza degli alter ego (un tema che quest’anno ci ha molto incuriositi per le sue infinite potenzialità, anche in letteratura) nella musica e in generale nel costume e nella cultura. I linguaggi musicali raccontati da chi, come un artigiano, li cerca e li modella, accogliendone le evoluzioni, le fatiche, le disarmanti possibilità: Andrea Appino e Francesco Pellegrini hanno raccontato la loro esperienza di musicisti e autori.
Chiusura in bellezza con un pizzico di magia e l’incontro con il giornalista Massimo Cirri: la storia e le storie del medium più resistente nel tempo e più affascinante, che come una compagna discreta e affidabile ci fa compagnia e ci fa partecipare alla vita di tutti: la radio.


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