Il futuro come una febbre, un viaggio, una storia da raccontare. Pazza Idea 2017 sta tornando!

Il futuro: non “terra promessa”, ma nemmeno “landa desolata”. Semmai un orizzonte sconosciuto verso il quale andare con una “cassetta degli attrezzi” da costruire con tutte le opportunità che il mondo attuale ci offre.

Strumenti digitali e tecnologia, ma anche i classici della letteratura e il potere magico e creatore delle parole, testimonianze importanti di cambiamenti di vita, di lavoro, di cultura. Ancora, istruzioni per l’uso sostenibile della comunicazione, per esplorare i sentimenti, e perfino una piccola istigazione a farsi catturare dal fascino ipnotico dell’arte contemporanea, sia questa la pittura, la musica, il cinema o le storie rock.

L’indagine sul futuro possibile è al centro del festival di quest’anno, che abbiamo chiamato “Profilo Futuro” proprio per dire subito, in maniera un po’ temeraria e sempre appassionata, che il futuro possiamo, ognuno e insieme, immaginarlo positivo e portatore di crescita, un “buon futuro” per raggiungere il quale è utilissimo anche esplorare il nostro presente.

Dove stanno andando i singoli e le collettività, quali sono i fenomeni nuovi che raccontano l’evoluzione dei sentimenti, dei modi di comunicare e delle mutazioni avvenute o “in divenire”. Come ci hanno cambiati i social network, nel linguaggio e nelle relazioni, o come si evolve il concetto, la forma e sostanza del lavoro; cosa è successo ai rapporti tra le generazioni, o ancora l’arte come instancabile rivelatore della realtà, i linguaggi alternativi (musica, cinema) che raccontano storie e persone che il futuro l’hanno immaginato già molto tempo fa. C’è anche il tema delle migrazioni e degli incontri, naturalmente: il futuro non può prescindere dal confronto con le culture “altre”, di un mondo che diventa sempre più vicino e quotidiano.

Il “Profilo” non è solo un richiamo evocativo al digitale che occupa quotidianamente le nostre vite attraverso gli strumenti di comunicazione e la tecnologia, ma andrà a indagare le scelte che possono imprimere una direzione al presente e al futuro, le opportunità che il mondo attuale, così complesso, offre a tutti noi. Possiamo, per esempio, scegliere di usare “eticamente” i social network, letteralmente istigando al bene e non propagandando l’odio on e offline. Oppure possiamo confrontarci con storie vicine e lontane che parlando di migrazioni e confini mettono alla prova la nostra capacità di immaginare un futuro complesso e avvincente, proprio come le grandi storie.
Il futuro è anche nella comunicazione, raccontata dai protagonisti: il percorso che va dal “l’ha detto la televisione” al “l’ho letto in Internet” non è solo il segno di un cambiamento epocale ma anche della nostra volontà di esplorare, e se necessario criticare gli stimoli da cui veniamo quotidianamente bombardati.

Il nostro “profilo” più intimo, personale, emotivo e sentimentale del presente o del futuro è anche quello delle relazioni e degli amori: attraverso le parole di due autori e lo strumento spesso salvifico della letteratura potremo esplorare il territorio impervio della sessualità e anche della fine difficile ma generativa di un amore, e perfino quello delle molteplici identità, un tema che va dai grandi scrittori e i loro pseudonimi ai moderni “nickname”.

Arte, letteratura, teatro, cinema, musica, nuovo giornalismo e editoria, raccontano il nostro tempo ognuno con una modalità personale e allo stesso tempo collettiva, in una modalità “futura”, con l’alto profilo dei protagonisti che si avvicenderanno nei 4 giorni di festival, dal 23 al 26 a novembre a Cagliari, al centro d’arte e cultura Il Ghetto, a Cagliari.
Il programma completo lo trovate sul nostro sito.
Vi aspettiamo!

#pazzaidea17