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MERCOLEDÌ 21 novembre
h.18:00 Sala Cannoniera
Letizia Battaglia. Fotografie
Inaugurazione della mostra
Letizia Battaglia, pur avendo come mai nessuno prima fissato in immagini le stragi criminali nella Sicilia degli anni Settanta, non è solo “la fotografa della mafia”. Le sue foto, spesso in un vivido e nitido bianco e nero, raccontano soprattutto Palermo nella sua complessità: una città grande e terribile ricca di tradizioni, di sguardi di bambini e donne, i quartieri, le strade, le feste e i lutti, la vita quotidiana e i volti del potere di una città contraddittoria. La mostra, che rimarrà allestita nelle sale del Centro d’Arte e cultura Il Ghetto per tutta la durata del festival, è una esposizione dedicata ai suoi grandi temi: 30 immagini degli anni della guerra di mafia a Palermo mescolate ai suoi celebri ritratti di bambine, perchè “anche se fragili sono la salvezza, la forza delle nuove donne di domani”.
“Amo fotografare le donne perché sono solidale: devono ancora superare tanti ostacoli verso la felicità, in questa società maschilista che le vuole eternamente giovani, belle, con una concezione dell’amore che spesso, in realtà, è solo possesso. E cerco gli occhi profondi e sognanti delle bambine: mi ricordano me stessa a dieci anni, quando mi resi conto, di colpo, che il mondo non era poi così bello. Ecco perché le bimbe che ritraggo non ridono mai: le voglio serie nei confronti del mondo, come lo sono stata io”.
h.19:00 Sala Cannoniera
Un bicchiere di realtà. Una lunga storia d’amore e fotografia
Incontro con Letizia Battaglia, in conversazione con Stefano Salis
La grande fotografa palermitana racconta la sua storia, la sua passione per il racconto del mondo, che sia terribile come la mafia o magico come gli sguardi delle “sue” bambine, fissate dall’obiettivo nel momento della massima grazia. Una vita nel segno della scoperta e della volontà, con uno sguardo sempre amorevole e solidale nei confronti delle donne, misericordioso verso le contraddizioni di una società magistralmente illuminata dal suo bianco e nero. Perchè la vita è così, una ferita aperta che può essere compresa e forse guarire solo se raccontata, magari facendo “…come gli ubriaconi a ogni taverna, sedendomi a bere un bicchiere di realtà.”
h.20:00 Sala delle Mura
Cinquecento sterline e una stanza tutta per sé
Reading con Lia Careddu e Luigi Tontoranelli
Musiche di Safir Nòu
Cosa è cambiato nella società globale da quando la grande scrittrice Virginia Woolf, nel 1929, incoraggiava le ragazze a lavorare per guadagnarsi la libertà intellettuale e la possibilità di scrivere poesia? Quale è il filo rosso di passione e impegno che lega il pensiero femminile nell’arco di un secolo, passando sempre per i concetti cardinali di libertà e piena proprietà di se stesse? “La libertà è una lotta costante”, il cui risultato non è mai acquisito completamente: le ultime riflessioni della scrittrice e storica militante femminista Angela Davis mettono in evidenza l’assoluta modernità del femminismo e il suo collegamento con le altre lotte di emancipazione. I meccanismi dell’oppressione, dell’esclusione e dello sfruttamento sono gli stessi, e le lotte possono essere efficaci solo se si uniscono. Ecco perché dovremmo essere “tutti femministi”, per usare le parole di Chimamanda Adichie: per insegnare alle bambine che possono essere quello che scelgono e avere la propria libertà, avendo finalmente chiaro che il femminismo non è odio per qualcuno ma strumento di giustizia personale e sociale per tutti. Una emozionante invocazione in parole e musica alla grandezza e alle possibilità del femminile, il richiamo forte all’impegno come necessità assoluta della società moderna che sogniamo, quella in cui tutti, donne e uomini, sostengono fieramente la possibilità per ognuno e ognuna di risplendere.
Libro di riferimento: Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé, (Feltrinelli 2013)
Libro di riferimento: Angela Davis, La libertà è una lotta costante (Ponte alle Grazie 2018)
Libro di riferimento: Chimamanda Adichie, Dovremmo essere tutti femministi (Einaudi 2015)
h.21:00 Sala Cannoniera
Lievito Madre – Le ragazze del secolo scorso
Un film-documentario di Esmeralda Calabria, introduce Renato Chiocca
Il lavoro, l’amore, la libertà, la famiglia, il corpo, le passioni, i mutamenti e i dolori nelle parole e nei volti delle donne di tre generazioni. Dalle più note – Natalia Aspesi, Nada, Luciana Castellina, Cecilia Mangini, Inge Feltrinelli, Dacia Maraini e Piera Degli Esposti- a quelle che semplicemente raccontano la loro storia personale, in questo film documentario le storie piccole compongono il mosaico della Storia grande, accompagnandoci nei mutamenti della società italiana e nel lungo cammino dell’emancipazione femminile. Lievito madre – Le ragazze del secolo scorso è realizzato dalla giornalista Concita De Gregorio e diretto da Esmeralda Calabria in collaborazione con Geraldina Fiechter.
GIOVEDÌ 22 novembre
h.17:00 Sala Cannoniera
Un sogno che viene di notte. Una storia tra due Paesi e tre religioni
Incontro con Farian Sabahi Seyed, in conversazione con Stefano Salis
La giornalista Farian Sabahi racconta la sua esperienza di spiritualità che sempre ha provato a ricomporsi, tra cattolicesimo e Islam, a partire dalla sua infanzia multiculturale e la sua costante sospensione alla ricerca di una identità che è aperta e non chiusa, che costruisce ponti e non muri. Figlia di Taher, musulmano sciita di Teheran, e di Enrica, cattolica di Alessandria, e frutto di uno dei rari matrimoni misti, negli anni Sessanta in Italia, la scrittrice ripercorre il suo percorso esistenziale e identitario, fatto di una materia che allo stesso tempo è concreta e spirituale. Un tema attualissimo e contemporaneo, quello dell’incrocio delle culture e delle religioni, della loro convivenza, dell’arricchimento e della comunanza di valori, che trova massima espressione nella “pluralità” tutta femminile della scrittura di Farian Sabahi Seyed, che oggi preferisce definirsi hanif, «monoteista al di là delle religioni».
In collaborazione con Storie in Trasformazione, Manifestazione di letteratura sociale
Libro di riferimento: Farian Sabahi Seyed, Non legare il cuore. La mia storia persiana tra due Paesi e tre religioni (Solferino 2018)
h.18:00 Sala delle Mura
Così tante parole in noi, così tante parole per il prossimo. Vita e lessico di Natalia Ginzburg
Incontro con Sandra Petrignani, in conversazione con Donatella Percivale
Letture di Monica Zuncheddu
“Siccome il mondo è impazzito, e lo sappiamo da molti segni, i doni di fama e fortuna che esso usa prodigare sono, per l’appunto, frutto del caso. Inutile cercare di giudicarli, inutile cercare di indagarne le ragioni e le strade, inutile forse anche stupirsene, lo sforzo di ognuno deve essere quello di giudicare ciascuna cosa, opera o persona, isolandola dal giudizio degli altri”.
La straordinaria e attualità del pensiero di Natalia Ginzburg, un richiamo forte all’indipendenza di pensiero, alla visione realistica del mondo. Il “femminile” inteso come sguardo alternativo sul mondo, come possibilità “altra” di interpretarlo e agirlo sono raccontate dalla scrittrice da Sandra Petrignani ne “La Corsara”, un viaggio nella vita e nella figura di una grande intellettuale attraverso le case che ha abitato, le persone che la conobbero, i suoi scritti fulminanti e precisi. “Corsari”, appunto, come quelli di Pasolini, e come l’indipendenza e la passione che hanno guidato sempre la vita di una donna fortemente “plurale”, quasi una costellazione: narratrice, saggista, commediografa, infine parlamentare, pietra miliare della vita culturale italiana del Novecento.
Libro di riferimento: Sandra Petrignani, La corsara – Ritratto di Natalia Ginzburg (Neri Pozza 2018)
h.19:00 Sala Cannoniera
Vieni più vicino. Nessuna vita è bella come sembra, nessuna vita è brutta come sembra
Incontro con Violetta Bellocchio, in conversazione con Renato Chiocca
“Un reportage dal futuro”: e le notizie non sono sempre buone, ci racconta una delle scrittrici italiane più lucide e meno accondiscendenti verso il lettore. Nell’Italia di domani – ma forse anche di oggi, scopriremo leggendo i suoi ultimi romanzi- l’umanità è disgregata in piccole comunità che rappresentano, ognuna in modo diverso, una “zona comfort” per le angosce del Terzo Millennio. Ci sono gli eremiti che ripudiano la tecnologia, i misogini pentiti o forse no, i santoni, le donne devote al dolore. C’è, spesso, lo sguardo opaco di una società che non vede le sue stesse contraddizioni. E poi ci sono i giovani. Che ci sono e a volte immaginano di (s)fuggire alle costrizioni del presente o solo verso un domani alternativo. Lo sguardo di Bellocchio sulla contemporaneità, i temi allo stesso tempo moderni e nuovi della comunità e dell’isolamento come scelta, la sovraesposizione mediatica personale e collettiva, e la visione femminile del mondo fanno della sua produzione letteraria una feroce lente di ingrandimento sulla realtà possibile e sull’importanza del recupero di un senso più ampio di comunità e convivenza.
Libro di riferimento: Violetta Bellocchio, La festa nera (Chiarelettere 2018)
Libro di riferimento: AA.VV., La fuga (Il Castoro 2018)
h.20:00 Sala delle Mura
Tutto è possibile. Presa del potere e nuove consapevolezze
Incontro con Angela Iantosca e Giusi Marchetta in conversazione con Maddalena Brunetti
Come è cambiato il ruolo della donna nella ‘ndrangheta negli ultimi cinquant’anni? Asse portante della ‘ndrangheta perché, nei decenni, nascosta all’ombra delle case, è la donna che ha nutrito, tramandato, gestito una delle organizzazioni criminali più potenti del mondo. Onora la madre, storie di ‘ndrangheta al femminile, libro inchiesta della giornalista Angela Iantosca. Un viaggio in quella Calabria poco conosciuta ma declinabile al femminile, attraverso documenti, riti, tradizioni, fede, virgolettati dei pm, di storici e nel sentimento popolare della gente. E’ solo il punto di partenza per capire come cambia il ruolo della donna anche nella società, e com’è cambiato grazie alle lotte femministe.
Sono tutte donne a dire la propria nel libro di Marchetta, partendo da cosa significhi crescere “femminista” e che cosa voglia dire, per loro, questa parola. Nonostante esperienze e sguardi siano diversificati, colpisce l’impegno verso se stesse che tutte hanno assunto e la consapevolezza che questo non possa andare disgiunto da un essere “insieme alle altre” se si aspira davvero al cambiamento.
Libro di riferimento: Angela Iantosca, Under (Giulio Perrone 2017)
Libro di riferimento: Angela Iantosca, Onora la madre. Storie di ‘ndrangheta al femminile (Rubbettino, 2013)
Libro di riferimento: Angela Iantosca, Bambini a metà. I figli della ‘ndrangheta (Giulio Perrone editore, 2015)
Libro di riferimento: Giusi Marchetta, Tutte le ragazze avanti! (Add 2018)
h.21:00 Sala Cannoniera
Tu sei come la terra che nessuno ha mai detto. Un reading per parole e musica sulla produzione poetica di Cesare Pavese
Reading di Neri Marcorè
Musiche di Antonio Firinu e Sergio Tifu
Introduce Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione Cesare Pavese
Un reading per parole e musica sulla produzione poetica di Cesare Pavese. L’amore, il dolore, lo sguardo tenero e spietato del grande scrittore sull’universo femminile e i sentimenti con la partecipazione straordinaria dell’attore Neri Marcorè. “Un emozionante viaggio con lo scrittore dal attraverso le sue donne e la sua interiorità, sempre multiforme e plurale – spiega Pierluigi Vaccaneo. Il rapporto dello scrittore con le donne è innanzitutto un rapporto con se stesso, un dialogo con la propria interiorità in cui l’elemento femminile è fonte di ispirazione poetica – l’amore vissuto intellettualmente, come troppe cose nella sua vita – e raramente appagamento fisico, carnale, umano. Un percorso emotivo che non è trasformazione, come Ulisse con Itaca, ma consapevolezza che l’unica scelta per la vita è il futuro. E scopriamo così l’umanità dello scrittore, grazie alle sue parole, a ciò che lui ha scelto di lasciare a noi, il suo specchio in cui non vedremo “riemergere un viso morto”, ma troveremo la vita, la passione, l’amore e la bellezza. Insomma, la letteratura”. Il “Plurale Femminile” dell’edizione 2018 del festival Pazza Idea si arricchisce del contributo culturale e della collaborazione con la Fondazione Cesare Pavese.
Brani scelti, tratti da:
In Poesie, “La terra e la morte”:
Terra rossa terra nera
Tu sei come una terra
Anche tu sei collina
Hai viso di pietra scolpito
Di salmastro e di terra
Sei la terra e la morte
In Poesie, “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”:
To C. from C.
In the morning you always come back
Hai un sangue, un respiro
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
I mattini passano chiari
The last blues to be read some day
Una produzione originale Luna Scarlatta
Libro di riferimento: Cesare Pavese, Le poesie (Einaudi 2014)
VENERDÌ 23 novembre
h. 10:00 – 13:30 Sala delle Mura
The fluid capsule wardrobe (un guardaroba molto fluido) |
h.10:30 – 13:00 Sala Cannoniera
Twitteratura su Virginia Woolf Per 40 partecipanti |
h.11:00 – 13:00 Sala della Corona
Alexandria Ocasio-Cortez: storia di una giovane (e vincente) politica americana. |
h.17:00 Sala Cannoniera
La legge è uguale per tutti. Un lungo percorso di uguaglianza da difendere
Incontro con Maria Gabriella Luccioli, in conversazione con Maddalena Brunetti
Alla sua cerimonia di ingresso in magistratura era l’unica donna presente e il procuratore generale lesse un brano in cui si diceva che le donne sono adatte solo “per il ricamo e il cucito”. Era il 1965, la legge che regolamentava l’ammissione delle donne a tutte le cariche ed impieghi pubblici, compresa la magistratura, era di appena due anni prima. Maria Gabriella Luccioli è stata la prima presidente di una sezione della Cassazione e, nel 2013, anche la prima donna candidata per la presidenza della Suprema Corte. Con le sue sentenze (come quella per la corretta quantificazione dell’assegno di divorzio) ha riscritto il diritto di famiglia e ha affrontato temi controversi come il biodiritto. Sua è, ad esempio, la pronuncia del 2007 su Eluana Englaro che ha sancito il diritto all‘autodeterminazione terapeutica per i malati terminali. Ha scritto questo libro per “le giovani colleghe, per per far capire loro che bisogna difendere i passi fatti fino a qui”. I magistrati di sesso femminile in Italia erano 27 nel 1965 (il 6%), oggi sono 5.061 su complessivi 9.543 (pari al 53% circa).
Libro di riferimento: Maria Gabriella Luccioli, Diario di una giudice. I miei cinquant’anni in magistratura (Forum Edizioni 2016)
h.18:00 Sala delle Mura
Ho trovato la mia voce, così simile alla tua. Storie, speranze e desideri delle donne straniere in Italia
Incontro con Luisa Ricaldone, presidente della Società Italiana delle Letterate e Marcela Luque, vincitrice dell’edizione 2018 del Concorso “Lingua Madre”, per scrittrici straniere in lingua italiana. Il Concorso Lingua Madre, ideato da Daniela Finocchi quattordici anni fa, ha raccolto centinaia di testimonianze di vita, viaggi, speranze e drammi raccontati da donne straniere che scrivono in italiano, dando voce a chi non ce l’ha. Ora si stanno affacciando le nuove generazioni. Quali le loro aspettative, i loro immaginari, i temi più cari, quale la loro posizione fra tradizioni familiari di terre lontane e paese nel quale sono approdate da piccole o addirittura vi sono nate? Ne parlano Luisa Ricaldone in dialogo con Marcela Luque, vincitrice del Concorso Lingua Madre 2018
In collaborazione con Concorso Lingua Madre
Libro di riferimento: AA.VV., Lingua Madre Duemiladiciotto. Racconti di donne straniere in Italia (Edizioni SEB27)
h.19:00 Sala della Cannoniera
Dovevo farlo, lo rifarei. Il giornalismo, la mafia, la vita sotto scorta nell’Italia di oggi
Federica Angeli presenta “A mano disarmata”, intervistata da Alberto Urgu
La scelta difficile e necessaria di non voltarsi dall’altra parte, di non arretrare davanti alle minacce, di impegnarsi personalmente perchè, come diceva Giovanni Falcone, “la mafia è un fenomeno umano e come tale ha un inizio e una fine”. La giornalista di Repubblica ha prima scritto una lettera ai tre piccoli figli spiegando loro perché ha deciso di denunciare e poi testimoniare contro il clan Spada di Ostia e poi, con il suo libro, è diventata un esempio illuminante di coscienza civica e impegno civile.
Libro di riferimento: Federica Angeli, A mano disarmata. Cronaca di millesettecento giorni sotto scorta (Baldini & Castoldi 2018)
h.20:00 Sala delle Mura
Leggo, scrivo, fotografo, posto e commento: il coinvolgimento culturale e la promozione della lettura in Rete
Panel sulla comunicazione digitale delle cultura e della letteratura con Antonio Prudenzano, Carolina Capria e Ilenia Zodiaco
Conduce Pierluigi Vaccaneo
La comunicazione della cultura e della letteratura in particolare: come si è evoluta, come è articolata, quali sono i meccanismi di coinvolgimento del pubblico e le strategie degli addetti ai lavori. Dalla recensione tradizionale al post su Facebook, dalla rivista letteraria a quella online, fino al video su You Tube, l’impegno e la partecipazione culturale diventano “personali” e “social”, e funzionano. Libri e letteratura, in particolare, diventano una formidabile occasione di creatività, si fondono con immagini e testi e la forza del testimonial: ne parleranno il giornalista e responsabile editoriale de IlLibraio.it Antonio Prudenzano, la booktuber Ilenia Zodiaco, la scrittrice Carolina Capria e il fondatore di TwLetteratura Pierluigi Vaccaneo.
h.21:00 Sala della Cannoniera
L’arte contro di Şükran Moral, lotta femminile e femminista a pregiudizi e conformismi
Incontro con Şükran Moral in conversazione con Simona Campus
Şükran Moral, l’artista turca contemporanea più dissacrante e affermata nel panorama internazionale, sarà protagonista di un incontro pubblico, promosso in collaborazione dal Centro d’arte EXMA EXhibiting and Moving Arts. L’iniziativa rientra nell’ambito del programma EX-OUT, con il quale l’EXMA esce dai propri confini per raggiungere nuovi pubblici, attivando connessioni e collaborazioni. Şükran Moral, in dialogo con Simona Campus, direttrice artistica dell’EXMA, parlerà del suo lavoro artistico, che fin dagli anni Novanta denuncia in maniera forte la violenza sulle donne e le discriminazioni nei confronti delle minoranze, con uno sguardo che abbraccia Oriente e Occidente. Nelle performance, nelle opere video e fotografiche, l’artista spende tutta se stessa, la propria storia personale e professionale, il proprio corpo; è stata la prima donna artista a mostrarsi, nuda, come Gesù Crocefisso.
In collaborazione con il Centro d’arte EXMA EXhibiting and Moving Arts
SABATO 24 novembre
h. 10:00 – 12:00 Sala Cannoniera Donna e migrante: antiche vulnerabilità e nuove resistenze Workshop a cura di Lavinia Bianchi Entrare nella ‘parola’…’nel vissuto’ delle giovani migranti vittime di tratta e lavorare nella ricomposizione del trauma attraverso la narrazione e la produzione artistica: l’incontro ha lo scopo di conoscere pratiche e riflessioni utili al superamento dell’idea di accoglienza e integrazione, con l’obiettivo di restituire la voce e la voglia di raccontarsi alle giovani migranti vittime di tratta. Attraverso un viaggio nella letteratura femminile che dalla Nigeria passa per gli Stati Uniti e arriva in Italia, si cuce una trama di connessioni e consapevolezze, di universalità estetica ed empatica, di vissuti in ricostruzione e del necessario coraggio per esigere un cambiamento. Partendo dalla letteratura e dalla condivisione di ‘best practices” si realizzeranno delle attività esperienziali per creare una piccola comunità di pratica. Per 30 partecipanti Studentesse e studenti, operatori sociali, volontari, lavoratori dell’intercultura, insegnanti Libri e articoli di riferimento: Adichie C.N. (2015), Dovremmo essere tutti femministi, Milano, FeltrinelliHaraway D. (2016) Staying with the Trouble: Making Kin in the Chthulucene, Duke University press.Hooks b. (1998), Elogio del margine. Razza, sesso e mercato culturale, Milano, Feltrinelli.Bianchi, L. Fra due mondi. Sguardi educativi e interculturali nella vita e nelle opere di Frida Kahlo. Ricerche di Pedagogia e Didattica – Journal of Theories and Research in Education 12, 3 (2017). ISSN 1970-2221Bianchi L., Pesce M., Rincollare la tazzina. Le buone pratiche dell’accoglienza e processi di resilienza delle MSNA nigeriane vittime di tratta nel territorio pontino. Osservatorio Romani sulle Migrazioni. Tredicesimo rapporto IDOS edizioni, 2018, Roma. Report nazionale su migrazione romana, IDOS |
h. 10:30 – 12:30 Sala delle Mura
Podcast, newsletter, booktuber: nuove tendenze nella comunità culturale Qualche anno fa, anche nel mondo dei libri, al centro dell’attenzione c’erano i blogger. Ora è il turno dei booktuber, che con le loro videorecensioni avvicinano alla lettura anche i giovanissimi. Ma nel mondo della cultura online altri cambiamenti sono in atto: basti pensare al “ritorno” delle newsletter e all’ascesa dei podcast. |
h.11:00 – 13:00 Sala degli Archi Chi ama non taglia le ali Workshop a cura di Carolina Melis Carolina Melis ha lavorato nel campo del design e della comunicazione pubblicitaria dal 2005. Ha firmato importanti campagne adv per brand internazionali e organizzazioni non governative tra cui Save the Children, NSPCC/European Council, ONE. Il 25 Novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Per questa occasione Carolina su commissione dell’Università di Cagliari e in collaborazione con RElive Communications, ha realizzato uno spot che propone la farfalla come simbolo di parità, equilibrio, forza e amore. Il laboratorio utilizzerà questo simbolo grafico come spunto per realizzare una serie di esercizi creativi che dimostrano tecniche e metodologie per sviluppare un progetto che combina la comunicazione visiva (grafica/Immagine) alla narrazione (copywriting).Per 20 partecipanti Creativi (scrittori e artisti), studentesse e studenti di design e comunicazione |
h.11:00 – 13:00 Sala della Corona Ritratti di donne Workshop a cura di Anna Marceddu, Rossella Fadda e Rosi Giua Di Madre in Madre è un progetto di ricerca multimediale che affronta il tema del matriarcato in Sardegna. Il matriarcato come mito viene esplorato attraverso un repertorio di immagini al femminile e una ricerca iconografica di reperti archeologici e storici presenti nei nostri musei, che attestano il culto locale della Dea Madre. Le fotografie realizzate e le brevi videointerviste hanno reso possibile una mostra che prende il nome del progetto. “Di Madre in Madre” completa il suo percorso con un progetto editoriale costruito dentro lo spazio di condivisione di un ebook multimediale, che racconta di come nasce l’idea della ricerca, della mostra e della costruzione del libro come prodotto di artigianato digitale. Racconto che prosegue con Donne. Trenta ritratti tra passato e futuro di Rosi Giua: un viaggio attraverso il mondo femminile, nato dalla necessità di esplorare la condizione femminile nella società sarda degli ultimi 20 anni. Per 15 partecipanti Appassionati di fotografia e nuovi media, antropologi, sociologi, insegnanti, studentiLibro di riferimento: Anna Marceddu, Di madre in madre (Dhouda Edizioni 2017) Libro di riferimento: Rosi Giua e Giulia Clarkson, Donne. Trenta ritratti tra passato e futuro (Ed. Tam Tam. Cagliari 2005) |
h.17:00 Sala Cannoniera
Come un lungo saluto, come un sorriso che dura un minuto. Istruzioni per ricominciare nell’assenza
Incontro con Yari Selvetella e Nadia Terranova in conversazione con Renato Chiocca
L’addio è un combattimento “corpo a corpo”, l’eventualità forse più difficile da elaborare, forse uno degli ultimi tabù di questa nostra epoca veloce e ubiquitaria, in cui la tecnologia ci offre l’illusione di esserci sempre, e che tutti siano sempre “reperibili”. Le storie di Selvetella e Terranova invece ci mettono di fronte all’esistenza di eventi che non possiamo controllare nè dirigere, di cui è necessario liberarsi, e sono particolarmente interessanti proprio per quel volere, forse dovere, “tenere” sempre tutto insieme che caratterizza la visione femminile delle cose.
Non c’è nulla di reversibile in quello che accade al protagonista de “Le stanze dell’addio”, il libro del giornalista Yari Selvetella, una storia d’amore che non fa sconti e affronta con coraggio il tema della perdita della persona amata e di come si possa, incredibilmente, ricominciare. E così per Terranova, che fa i conti con un’ assenza diventata parte integrante della storia della sua protagonista, in cui tutte e tutti, forse, prima o poi potremmo rispecchiarci.
Libro di riferimento: Yari Selvetella, Le stanze dell’addio (Bompiani 2018)
Libro di riferimento: Nadia Terranova, Addio fantasmi (Einaudi 2018)
h.18:00 Sala delle Mura
Nobel di frontiera. Grazia Deledda e Selma Lagerlöf nella storia della letteratura mondiale
Incontro con Siri Ranva Hjelm Jacobsen, Marcello Fois e Katia De Marco
Coordina Stefano Salis
Su 892 premi Nobel assegnati dalla sua istituzione nel 1901, solo 48 sono stati attribuiti a donne e nella sezione Letteratura addirittura solo 14 su 114. Le prime tre scrittrici a vedersi tributato questo onore a pochi anni di distanza l’una dall’altra provengono da due aree geograficamente molto lontane fra loro, la Scandinavia e il Mediterraneo, unite però dalla stessa durezza della terra, dalla stessa asprezza del clima, sebbene per cause meteorologiche opposte, e dalla stessa miseria, almeno agli inizi del Novecento, periodo in cui Svezia e Norvegia videro emigrare verso gli Stati Uniti gran parte della loro popolazione attiva. Ma la sarda Grazia Deledda e la svedese Selma Lagerlöf hanno di più in comune, ovvero un profondo senso etico e una consapevolezza sociale assolutamente calati nella realtà del passaggio di secolo, che permettono loro di coniugare insieme realismo e idealismo, oltre alla maestria nel raccontare i paesaggi evidenziando il connubio tra i luoghi e le persone, tra gli stati d’animo e la natura. L’omaggio a queste due grandi figure di donna vuole superare la distanza geografica evidenziando invece le vicinanze ideali tra le scrittrici e i paesi, un progetto che potrebbe contribuire a far conoscere la seconda isola del Mediterraneo in Svezia, così come i paesi nordici in Sardegna. In linea con questa scelta si colloca anche la traduzione in lingua svedese di parte dei contenuti di questa edizione di Pazza Idea.
Libro di riferimento: Siri Ranva Hjelm Jacobsen, Isola (Iperborea 2018)
Libro di riferimento: Marcello Fois, Quasi Grazia (Einaudi 2016)
h.19:00 Sala delle Cannoniera
L’amore è la livella
Lectio magistralis di Gabriella Turnaturi
Introduce Yari Selvetella
“L’amore oggi sembra essere per gli italiani, almeno nei sogni, un rifugio in un mondo senza cuore. Pressati dal mito dell’efficienza, da una precarietà ormai stabilizzata, da una flessibilità senza tregua non dovrebbe meravigliare che essi cerchino nell’amore gratificazione e riconoscimento. Donne e uomini italiani appaiono sospesi fra la nostalgia dei vecchi modelli relazionali, obsoleti ma rassicuranti, e il desiderio di sentirsi e di essere moderni; disincantati ma romantici; strenui difensori della propria libertà e al tempo stesso fragili, insicuri e intimoriti da una vita senza amore. Eppure si è tutti pazzi per amore”. E proprio questo sentimento universale, l’ultimo (o l’unico?) “bene democratico” a cui tutti aspirano, con le emozioni positive e negative a esso collegate, è oggi più che mai la vera “livella” degli esseri umani, la più radicale e autentica: raccontato qui da una scienziata sociale, ci rivela la sostanza plurale e allo stesso tempo fragile e fortissima di cui siamo fatti.
Libro di riferimento: Gabriella Turnaturi, Non resta che l’amore (Il Mulino 2018)
h.20:00 Sala delle Mura
Storia di un incontro. Brigitte e Melania, la vita, le parole, la speranza
Incontro con Melania Mazzucco, in conversazione con Stefano Salis
Una storia vera, raccolta durante ore di conversazione sedute insieme a un tavolo, ma soprattutto prima, nella disposizione all’ascolto, all’interesse sincero e vitale di chi ha capito che “nessun uomo è un’isola”, e che dobbiamo guardare meglio invece di voltarci dall’altra parte, perchè anche così capiremo meglio noi stessi e il mondo che ci circonda. Brigitte, in Congo, è una donna realizzata, infermiera con quattro figli, intraprendente e rispettata. Dopo aver soccorso alcuni nemici del governo e aver affrontato torture e fughe, arriva in Italia e affronta nuove difficoltà, tra cui la lontananza dai figli: anche così cerca di vivere, non solo di sopravvivere, e l’incontro con la scrittrice le restituisce una voce. “Come in tutti i rapporti, per costruire qualcosa di duraturo c’è bisogno di tempo. E di verità”. Così Mazzucco affronta un tema di strettissima attualità e urgenza come quello delle migrazioni e in generale dell’incontro tra le persone, attraverso una prospettiva femminile: di chi scrive e di chi viene raccontata, e come.
Libro di riferimento: Melania Mazzucco, Io sono con te. Storia di Brigitte (Einaudi 2018)
h.21:00 Sala Cannoniera
Processo per stupro
Performance teatrale dal documentario di Maria Grazia Belmonti, Anna Carini, Rony Daopoulo, Paola De Martiis, Annabella Miscuglio, Loredana Rotondo
Con Clara Galante, Tullio Sorrentino, Francesco Lande, Simona Muzzi
Adattamento e regia Renato Chiocca
Produzione Teatro Eliseo di Roma
Andato in onda nel 1979 su quello che allora era il secondo canale della Rai, il documentario Un processo per stupro raggiunse oltre 12 milioni di spettatori, smascherando le consuetudini della legge italiana davanti a tutto il Paese. La vicenda della giovane donna vittima di uno stupro di gruppo, nonostante questo oltraggiata durante il processo e fieramente difesa dall’avvocata Tina Lagostena Bassi sconvolse l’Italia, smascherando la violenza e l’arretratezza del tessuto culturale dell’epoca. Lo spettacolo a cui si ispira è un progetto in cui il linguaggio della realtà raccontato attraverso la televisione, ritorna al pubblico grazie alla presenza del teatro, in cui la parola asciutta ritrova la sua straniante potenza comunicativa, la sua emozione, la sua urgenza.
DOMENICA 25 novembre
h.11:00 Sala delle Mura
Violeta – Corazón maldito
Incontro con Virginia Tonfoni, in conversazione con Giovanni Cocco
Il racconto della la vita di Violeta Parra (1917-1967), musicista, poetessa, artista totale, anima della tradizione popolare cilena, scandita in capitoli dal contrappunto perfettamente musicale, in una gloriosa bicromia bianco, nero e arancione. Una vita di dolorosa intensità, consacrata all’arte e all’amore, raccontata con passione che emana da ogni pagina.
Libro di riferimento: Alessio Spataro, Virginia Tonfoni, Violeta – Corazón maldito (Bao Publishing 2017)
h.12:00 Cortile panoramico
La Rubia canta la Negra
Ginevra Di Marco in concerto
Una delle voci femminili italiane più belle e amate, massima esponente della world music e del nuovo folk italiano, ex voce femminile del Consorzio Suonatori Indipendenti (C.S.I.), ha debuttato con grande successo il 26 settembre 2015 al festival Musica dei Popoli di Firenze con uno spettacolo musicale dedicato alla grande cantante argentina Mercedes Sosa, dove ripercorre i più importanti momenti della carriera de “la Negra” cantando le più belle canzoni da lei interpretate. Lo spettacolo è stato pensato, arrangiato e prodotto con Francesco Magnelli (pianoforte e magnellophoni) e Andrea Salvadori (chitarre, mandolino, tzouras e elettronica). Da qui nasce il nuovo album La Rubia canta La Negra
“Non ho mai sentito una voce più bella di quella di Mercedes, è stata la voce che mi ha fatto riconsiderare il significato del termine “cantare”; una voce colma di sonorità, un tesoro che spalanca l’anima. C’è qualcosa in lei che non si sa da quale profondità provenga. Un timbro purissimo, legato alle sue radici ma capace di trasmettere una straordinaria universalità, un amalgama equilibrato e perfetto tra intimità e vita collettiva. Ho sempre ammirato, insieme al suo formidabile talento, il coraggio di utilizzare la sua voce come strumento di mediazione per tutti gli uomini messi a tacere dalla violenza, dall’ingiustizia e dall’abbandono. Esistono intellettuali e sapientoni. esistono artisti e pupazzi che indossano la maschera della protesta per poi toglierla dietro le quinte. Mercedes Sosa ha conosciuto l’esilio e un’indicibile sofferenza per le sue scelte ma ha continuato a cantare sui palchi più prestigiosi del mondo e l’eco della sua voce ha saputo arrivare in ogni angolo della Terra. Ha contribuito ad educare al dovere civico, un insegnamento senza il quale uomini e donne sarebbero un branco di ignoranti, genitori di figli destinati ad essere carne per nuove guerre. Quando canta è una bandiera alzata e al contempo un cuore che non cessa di gemere; una donna calata nel suo tempo ma che ha elevato la sua arte a vette uniche, una voce che è dono, grazia e mistero uniti a un forte senso di responsabilità intellettuale, feroce nella sua coerenza. Viva Mercedes la cantora, la Negra, la Sosa di tutti. E che la mia voce possa infondere, attraverso le sue canzoni, un po’ di quel vento di speranza che lei ha saputo spandere su tutta la Terra.”
Ginevra Di Marco
h.17:00 Sala Cannoniera
Proiezione del film “La mia casa i miei coinquilini” di Marcella Piccinini
Introduce la regista Marcella Piccinini
Marco Bellocchio nell’intervista fatta a Joyce nel 1994 parla del suo atteggiamento nei confronti della vita, privo di sogni e di illusioni, ma estremamente attivo, chiedendole come sia possibile trasmettere le cose straordinarie che ha vissuto. Parlano di lei la sua borsetta di paglia ancora appesa a una porta della sua camera, il cucù della sala, la sedia a dondolo di vimini, i suoi pettinini colorati appoggiati in bagno vicino allo specchio, i tappeti sardi, i fiori che Angela pone sempre sul tavolo della cucina, le canne che danzano con il vento. La casa di Joyce a Fermo, nelle Marche, è una casa che respira di vita, di una vita molte volte drammatica ma anche ricca di poesia. Il periodo da esule con Emilio Lussu a Parigi, le lotte delle donne in Sardegna, le traduzioni dei poeti che scrivevano “poesia utile”, quella che arriva direttamente, senza troppe parole alla conoscenza di altre realtà e al sentimento. Joyce traduce tanti poeti tra cui Nazim Hikmet, turco e Agostinho Neto, che successivamente diventerà presidente dell’Angola. Ma i viaggio di Joyce non sono fatti di sole parole: sono soprattutto le tappe di una sua partecipazione attiva a una lotta comune, senza distinzioni di genere, per un’umanità più pacifica e più giusta.
In collaborazione con la Cineteca Sarda
h.18:00 Sala delle Mura
Il fascino e la gloria – Ritratti di donne italiane del primo Novecento
Performance di e con Luca Scarlini
Il 900 e il secolo delle donne: sfruttate, oppresse, depresse. In Italia, paese arretrato, le signore hanno dovuto lottare, ribellarsi. Saranno quindi storie di sartine, femmes fatales, scrittrici, premi Nobel, chimiche, anarchiche, comuniste e fasciste. Una catena di donne in rivolta contro gli stereotipi maschili, alla ricerca di se, malgrado i condizionamenti della chiesa e del fascismo.
Libro di riferimento: Luca Scarlini, L’ultima regina di Firenze. I Medici: atto finale (Bompiani 2018)
Libro di riferimento: Luca Scarlini, Teatri d’amore (Nottetempo, 2018)
h.19:00 Sala Cannoniera
Paesaggi femminili: anime nude e generazioni a confronto.
Incontro con Francesca Marciano e Irene Di Caccamo
In conversazione con Francesca Mulas
Un incontro a due voci sulla complessità e pluralità del femminile, attraverso la poesia e le storie.
Una lettura “altra” dei sentimenti, delle relazioni, del lavoro, restituita dalla scrittura in generale e dall’uso dei diversi registri letterari in particolare, nell’incontro con due scrittrici che, ognuna a suo modo, esplorano le infinite possibilità della letteratura.
La vita e l’opera della poetessa Anne Sexton e la produzione letteraria bilingue di Francesca Marciano diventano lente di ingrandimento sul potenziale generativo e evocativo delle storie, create e ritrovate, e sul tema dell’identità e della percezione di sé, delle partenze e ritorni, fisici e emotivi.
Libro di riferimento: Francesca Marciano, Isola grande isola piccola (Bompiani 2015)
Libro di riferimento: Francesca Marciano, Casa Rossa (TEA 2014)
Libro di riferimento: Irene Di Caccamo, Dio nella macchina da scrivere (La nave di Teseo 2018)
h 20:00 Sala delle Mura
Lezione d’amore, erotismo e altre piccole necessità
Recital poetico di e con Patrizia Valduga
“Per amore di un essere umano. Per amore di tutto il genere umano. Per amore dell’amore. Per amore della poesia, «fatta di anima pura e di parole” (G. Pascoli), che «non è né uno stato d’animo a priori né una condizione di privilegio né una realtà a parte né una realtà migliore. È un linguaggio: un linguaggio capace di connettere fra loro le cose che si vedono e quelle che non si vedono, di mettere in relazione ciò che sappiamo con ciò che non sappiamo. La poesia, in sé, non esiste – esiste soltanto, di volta in volta, e ogni volta inaudita, nelle parole dei poeti.» (Giovanni Raboni). Una delle più grandi poetesse italiane in un recital- performance di parole, passione, carne e sangue.
Libro di riferimento: Patrizia Valduga, Poesie erotiche (Einaudi 2018)
Libro di riferimento: Patrizia Valduga, Cento quartine e altre storie d’amore (Einaudi 1997)
Libro di riferimento: Patrizia Valduga, Lezione d’amore (Einaudi 2004)
h.21:00 Sala Cannoniera
Monologhi
Reading di e con Arianna Porcelli Safonov
Uno spettacolo essenziale che punta tutto sull’interpretazione del testo e che fonde improvvisazione, interazione con pubblico, stand-up comedy, reading editoriale e teatro comico.
Il lavoro comico di Arianna è molto distante dal cabaret televisivo: la missione è accendere piccoli focolai di sommossa intellettuale e risvegliare le menti assopite dall’immondizia mediatica cui siamo sottoposti quotidianamente. I temi sono più che contemporanei: il mondo del biologico, la grande distribuzione, i social network, la filosofia del contatto giusto e molto altro, ma una selezione di racconti è dedicata al Femminile plurale. Pieces che sono diventate video virali in rete ed esperimenti unici di satira di costume che Arianna miscela con pochi, potenti ingredienti: la buona lingua italiana, le atmosfere quotidiane quanto paradossali e la denuncia dei mali dell’epoca contemporanea a colpi di risate e di schiaffi culturali. Le letture acquisiscono gli abiti di eleganti pezzi di stand-up comedy ricreando mondi surreali ma anche angoli putridi e crudi della società benestante (ma non per questo felice) in cui ci hanno costretti a nascere senza chiedercelo prima.
Libro di riferimento: Arianna Porcelli Safonov, Storie di matti, (Fazi 2017)
Libro di riferimento: Arianna Porcelli Safonov, Fottuta campagna, (Fazi 2016)
Tutti i giorni
Sala esposizioni
Letizia Battaglia. Fotografie
Letizia Battaglia, pur avendo come mai nessuno prima fissato in immagini le stragi criminali nella Sicilia degli anni Settanta, non è solo “la fotografa della mafia”. Le sue foto, spesso in un vivido e nitido bianco e nero, raccontano soprattutto Palermo nella sua complessità: una città grande e terribile ricca di tradizioni, di sguardi di bambini e donne, i quartieri, le strade, le feste e i lutti, la vita quotidiana e i volti del potere di una città contraddittoria. La mostra, che rimarrà allestita nelle sale del Centro d’Arte e cultura Il Ghetto per tutta la durata del festival, è una esposizione per grandi temi: 30 immagini degli anni della guerra di mafia a Palermo mescolate ai suoi celebri ritratti di bambine, perchè “anche se fragili sono la salvezza, la forza delle nuove donne di domani.”
Repertorio dei Misteri della Mia Infanzia
Progetto, testi e illustrazioni di Manuela Fiori
Allestimento di Revolvèr
Una bambina degli anni ‘70 interroga se stessa e il mondo dei “grandi” con sguardo timido, perplesso, ironico e vi invita a spiare fra i misteri della sua e della vostra infanzia. Trentasei illustrazioni accolgono e circondano i visitatori nei loro nascondigli/capanna. Quali erano le domande e i vostri dubbi bambini? E quali gli inspiegabili imperativi dei “grandi” a cui non potevate sottrarvi? Quali le questioni sospese che ancora vivono e riemergono nei vostri ricordi? Una terza postazione è tutta per voi. Regalateci i misteri delle vostre infanzie scrivendoli su un cartoncino nero con il vostro nome di battesimo, luogo e data di nascita. Domanda chiamerà domanda in un gioco di memorie senza fine. Per saperne di più www.manuelafiori.weebly.com
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